Attualità e Testimonianza con d.Giampietro 24/10/20

Dal Corriere del Veneto del 23 ottobre 2020


IL VALORE DEGLI IMMIGRATI


di Vittorio Filippi

«Volevamo braccia, arrivarono persone». È noto questo aforisma di Max Frisch, uno scrittore di Zurigo che così commentava l’immigrazione straniera – in buona parte italiana - in Svizzera alla metà degli anni settanta. E l’insofferenza con cui era accolta: nel 1970 ci fu addirittura un referendum per cacciare gli italiani, perse per soli 100 mila voti: «Prima gli svizzeri» era lo slogan. Uno slogan che si ripete spesso. Oggi l’aforisma potrebbe essere (cinicamente ma realisticamente) cambiato: «volevamo braccia, arrivarono soldi». Sì, soldi, risorse, ricchezza insomma. A dirlo è l’ultimo Rapporto della Fondazione Leone Moressa di Mestre, che – tirando letteralmente le somme sulla presenza degli stranieri in Italia dice che gli immigrati contribuiscono più di quello che costano. Per dirla in una cifra: 500 milioni, lo scarto netto tra ciò che pagano in tasse e quanto incide sulla spesa pubblica la loro presenza. D’altronde i conti tornano: gli stranieri sono l’8,7 per cento della popolazione italiana e producono il 9,5 per cento del prodotto interno lordo mentre gli imprenditori stranieri sono il 10 per cento del totale. E’ possibile leggere con i numeri del Rapporto anche una specie di geoeconomia dell’immigrazione che vede ai primi posti la Lombardia, il Lazio, l’emilia ed il Veneto. In ognuna di queste due ultime regioni vi è più del 10 per cento dell’occupazione straniera in Italia che produce più del 10 per cento della ricchezza regionale.

Lo stesso vale per l’imprenditorialità: in Veneto ed in Emilia gli imprenditori stranieri sono il 10 per cento del totale degli imprenditori (tra le prime dieci province: Verona e Treviso) e dal 2010 sono cresciuti del 28 per cento in Emilia Romagna e del 24 in Veneto, mentre continua a franare la presenza degli imprenditori italiani. Per cui non meraviglia che ormai le imprese straniere siano il 10 per cento del totale in Veneto e l’11 in Emilia.

Infine il numero dei contribuenti stranieri: è emblematico che tra le prime tre regioni vi siano la Lombardia, il Veneto e l’Emilia: regioni – queste ultime due – in cui il reddito medio pro capite degli stranieri si aggira sui 15 mila euro, una cifra comunque abbondantemente inferiore a quella media degli autoctoni.

Il Rapporto solleva però anche il problema che gli stranieri sono spesso giovani, fanno lavori poco qualificati (solo il 12 per cento di loro è laureato) e troppe volte in nero. Il che potrebbe portare, nel lungo periodo, ad un saldo negativo il gettito fiscale prodotto e la spesa per assistenza sanitaria e pensioni.

Ma per ora rimane evidente il vantaggio economico del capitale (umano) straniero; senza considerare che occupa i lavori-interstizi che ben pochi italiani amerebbero e ringiovanisce (anche se non a sufficienza) la nostra senile demografia.

Una considerazione:

Papa Francesco nella lettera enciclica "Fratelli tutti" denuncia l'atteggiamento di rifiuto verso la presenza degli immigrati nella nostra cultura...

Fratelli Tutti (39). Per giunta, «in alcuni Paesi di arrivo, i fenomeni migratori suscitano allarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a fini politici. Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi». I migranti vengono considerati non abbastanza degni di partecipare alla vita sociale come qualsiasi altro, e si dimentica che possiedono la stessa intrinseca dignità di qualunque persona....

e ci sollecita ad un atteggiamento più accogliente...

Fratelli Tutti (40). «Le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo». Ma oggi esse risentono di una «perdita di quel senso della responsabilità fraterna, su cui si basa ogni società civile». L’Europa, ad esempio, rischia seriamente di andare per questa strada. Tuttavia, «aiutata dal suo grande patrimonio culturale e religioso, [ha] gli strumenti per difendere la centralità della persona umana e per trovare il giusto equilibrio fra il duplice dovere morale di tutelare i diritti dei propri cittadini e quello di garantire l’assistenza e l’accoglienza dei migranti».

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