Pasqua 2021 - riflessione di don Dario Vivian
Alla luce della risurrezione, il nostro vivere non può sprecarsi in ciò che non conta, senza per questo disprezzare le realtà del mondo o fuggire la storia.
Cercare le cose di lassù è principio di saggezza, per immergersi nel quotidiano con la libertà evangelica, che valorizza tutto e non assolutizza niente.
Una sorta di discrezione chiede tuttavia di vivere la novità della risurrezione nella modalità del seme messo sotto terra, in attesa della piena maturazione.
La gioia della pasqua non prorompe in modo esibito, non assume forme sfacciate, insulto alla troppa sofferenza presente nell'oggi; ma non rinuncia a farsi testimonianza di quanto è in germe, anzitutto dentro di noi.
Scrive Etty Hillesum, donna ebrea coinvolta per scelta nell'orrore del campo di concentramento:
L'unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e l'unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. Così possiamo contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini.
Eccola, la vita già risorta, eppure solidale con quanti sono ancora nel sepolcro e hanno seppellito, insieme alle loro speranze, il Risorto che li abita.
Dario Vivian